sabato 12 gennaio 2013

Non dire Gatto se non l'hai nel sacco


I gatti sono curiosi e complessi, addomesticati ma selvaggi, riservati, premurosi, affettuosi o lunatici. Ci appaiono misteriosi ed eleganti, giocherelloni e teneri, dolci micini o feroci cacciatori, compagni dell'uomo da millenni , spesso ispiratori di opere e di stile di vita, ma sempre fieri della propria indipendenza: sono creature superiori, meravigliose, eccezionali, specialmente i nostri.



Un grande legame esoterico dal punto di vista della mitologia e della religione ha sempre caratterizzato il rapporto tra uomo e gatto. Probabile è il fatto che il gatto prima di essere addomesticato sia stato adorato, infatti nell'antico Egitto era venerata una divinità femminile chiamata Bastet, avente corpo di donna e testa di gatto, simbolo della vita, della fecondità e della maturità.  Nell' antico Egitto il gatto era ritenuto animale sacro e divino, infatti, alla loro morte venivano imbalsamati e sepolti con ogni onore. 





Un' antica leggenda di origine Polacca narra di una gatta che, disperata per la fine che avrebbero presto fatto i propri cuccioli, gettati al fiume dal proprio padrone, stava manifestando tutto il suo struggente dolore con pietosi e strazianti miagolii. 
I Salici, presenti sulla sponda del fiume, impietositi dalla scena atroce, tesero i loro rami verso il fiume per permettere ai gattini di aggrapparsi, così facendo li salvarono dalla triste fine.
Da allora, ogni primavera i Salici non fioriscono ma, in ricordo di quanto accaduto, si ricoprono di una morbida infiorescenza lanuginosa e di colore bianco, simile al pelo dei gattini, tali infiorescenze vengono chiamate proprio "gattini".







Si dice che il gatto sta al cane come la donna sta all'uomo
La sua natura, la sua voluttà, la sua dolcezza, la sua astuzia sono simili a quelle della donna.Per di più, il gatto fu molto presto collegato al folklore della stregoneria; le streghe amavano trasformarsi in gatte. "Quando i rituali e i culti lunari furono ufficialmente abbandonati e relegati al rango di stregoneria, il gatto nero, immagine della notte buia in cui brillava la divina Febe, divenne il compagno classico delle streghe".   

 I vagabondaggi notturni, le retine riflettenti che fanno "brillare" gli occhi al buio, e l'istintivo orgoglio del gatto (leggete pure superbia), possono essere state fra le cause che hanno portato i gatti a vedere i tempi bui dell'Europa medioevale, quando venivano collegati alla magia e alla stregoneria. A causa di questa associazione, i gatti vennero perseguitati per secoli. Anche se questo atteggiamento contro i gatti ebbe inizio già nel decimo secolo, l'ultimo gatto giustiziato in Inghilterra per stregoneria morì nel 1712. Oggi sappiamo bene quanto i gatti possano essere di compagnia e di conforto per le persone anziane, ma questa preziosa intesa venne male interpretata e distrutta nel corso dei Medioevo. (Una donna anziana che viveva con i suoi gatti veniva sempre sospettata di stregoneria.) 


Ma cosa vediamo, osservando da vicino un gatto?
Occhi vivaci, un corpo snello, lucido, forte, un animo affettuoso e fiducioso, indipendenza, raffinatezza e uno spirito saggio e saccente al contempo. Che il gatto accanto a noi abbia il pelo lungo o corto, che sia soriano o color tartaruga, la nostra reazione è sempre la stessa: ne restiamo affascinati.

Misteriosi ed eleganti, giocherelloni e teneri, i gatti sono le creature più ingannatrici che la nostra specie abbia mai addomesticato, nel corso dei tempo, tutte le civiltà hanno faticato a capire i gatti. Dolci o riservati? Solitari o socievoli? Meditativi o funerei? Fisicamente i gatti sono cambiati ben poco, ma è cambiato il nostro modo di vederli. Diversamente - e quanto diversamente - dal cane, uno dei primi animali domestici, i gatti si sono avvicinati all'uomo relativamente tardi. Ma si sono rifatti dei tempo perduto ed hanno occupato ben presto un posto non solo nelle nostre case, ma anche nei nostri cuori.

Anche nei momenti più bui gli scrittori rimasero i migliori alleati dei gatti, condividendo con loro una vita solitaria e tranquilla.  Fedeli fino in fondo all'amore per il loro compagno felino furono, per esempio, il Petrarca, che fece incidere sulla lapide del suo gatto la frase: "Sono stato la più grande passione, seconda solo a Laura", e il saggista francese dei XVI secolo Michel de Montaigne, che scrisse: "Quando gioco con la mia gatta, chi può dire se si diverte più lei a scherzare con me o io a giocare con lei?". 
E questo rapporto è proseguito per intere generazioni.
Nessuno che abbia assistito alle strabilianti evoluzioni di un gatto comune potrà sorprendersi sapendo che un uomo "duro" come Ernest Hemingway fosse un vero amante dei gatti...! 


In quei profondi occhi blu, verde smeraldo o color ambra riusciamo ancora a percepire il senso dei selvatico. Con la loro sviluppata visione notturna, con il loro udito in grado di percepire i suoni acuti, e con un senso dell'olfatto trenta volte più sviluppato dei nostro, i gatti sono animali predatori. Di città o di campagna, qualsiasi gatto che possa uscire liberamente delimita il suo territorio e utilizza gli odori per marcare i confini, facendo poi conto sui suoi muscoli per consolidarli, anche se spesso le minacce sono sufficienti. 
Anche i gattini più indifesi nascono con l'istinto della caccia: è un impulso naturale che si affina giocando con i fratellini. Se li osservate mentre lottano e si mordono sapete che stanno esercitandosi per catturare dei deliziosi topolini vivi. Osservando i genitori imparano la pazienza, la tecnica dell'attacco improvviso e come afferrare la preda per il collo. L'istinto della caccia è molto forte: in mancanza di topi sarà sufficiente una mano sotto una coperta, una pantofola che batte sul pavimento o una stringa trascinata in giro.


I padroni dei gatti si pongono sempre la stessa domanda: "Che cosa rende felice il mio gatto?". Sappiamo che sono sensibili al tocco e che reagiscono con tutto il corpo alle carezze. Fremono di piacere e si strusciano con la testa, la schiena e la coda sul palmo della mano. Molti gatti vanno in estasi per l'erba gatta, vi si rotolano e vi si sfregano in modo assolutamente sfrenato.  Sembrano trarre piacere dalle cose più semplici: un angolino di stanza inondato dal sole, un sacchetto di carta, la gioia di piantare le unghie nella tappezzeria, lunghissimi sonnellini, il rispetto, o meglio la venerazione, da parte degli altri. 



I gatti sono curiosi e complessi, affettuosi ma indipendenti, addomesticati ma selvatici, riservati e premurosi. I felini sono così tante cose insieme che l'unico sistema per catalogare le loro storie sono le immagini: non importa di che razza siano o dove è stata scattata la foto, riconoscerete il vostro gatto, la sua essenza felina universale, in ogni figura. 


"Un Gatto in casa e' una gioia, una carezza nei momenti di sconforto, una giornaliera scoperta di un comportamento incomprensibile ed assurdo......un Gatto e' un mistero...."

il tuo Gatto e' il tuo mistero personale.
Con tutta la passione del mondo..........

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